Recentissimo ultimo album del gruppo andaluso Califato ¾, uscito il 29 febbraio scorso.
Titoli e testi orgogliosamente in andaluso, rivendicazione della cultura flamenca in ogni brano attraverso ritmi, sonorità, versi e strofe della tradizione o, come in ER PATIO DE LÔ HIRGERÔ, riferimenti e citazioni del grande cantaor e compositore Camarón de la Isla.
Spesso, inoltre, si esaltano gli aspetti del cante flamenco che più esprimono l’eredità arabo-andalusa (ad esempio, fra gli altri, il brano ÇEGAORÂ).
Il tutto reso contemporaneo da strofe parlate o rappate, suoni cibernetici, elementi elettronici ed effetti sonori.
ECCLABO DE LIBERTA – Califato ¾ 2024 Flamenco, elettronica
Una raccolta di brani firmati da Neil Innes (The Bonzo Dog Doo-Dah Band), Ricky Fataar e John Halsey per il gruppo musicale parodistico de The Rutles, che “uccellava” bonariamente i Beatles, dai quale traspare l’ammirazione e l’attento studio dei notissimi stilemi dei Fab Four – per ridere! (A. S. Crudeli)
The Rutles – Archaeology 1996 Virgin (VUSLP119) Comedy Pop Rock
Un’iniziativa del Nuovo Canzoniere Partigiano in collaborazione con diversi artisti vicentini, a cui sentiamo di voler dare visibilità e sostegno.
Dal sito del N.C. Partigiano:
“Gaza Calling è una compilation digitale di brani inediti, demo, live version offerti da band e songwriters vicentine per raccogliere fondi da destinare alla ABSPP, Associazione Benefica al Supporto del Popolo Palestinese, attiva dal 1994 e con diverse sedi in Italia.
La comunità musicale del Vicentino ha scelto di metterci la faccia, di diventare comunità attiva e dare il proprio contributo concreto in un momento così oscuro. […]
“Qualcuno dirà che un’iniziativa del genere a poco serve: tutto serve invece, e con urgenza. Siamo felici che le voci della comunità musicale vicentina si alzino all’unisono in solidarietà col popolo Palestinese oppresso da decenni di occupazione e apartheid.”
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Il Nuovo Canzoniere Partigiano presents: Gaza Calling,
Gaza Calling is a digital compilation of unreleased songs, demos, live versions offered by bands and songwriters from the Vicenza area to raise funds for the ABSPP, Charity Association for the Support of the Palestinian People, active since 1994 and with various offices in Italy.
The musical community of the Vicenza area has chosen to show up, to become an active community and make its own concrete contribution in such a dark moment. […]
“Someone will say that an initiative like this is of little use: instead everything is needed, and urgently. We are happy that the voices of the Vicenza musical community are rising together in solidarity with the Palestinian people oppressed by decades of occupation and apartheid.”
Gaza Calling – 1979, Abulafya, Alberto Dori, Amalia Bloom, Amber, Amen Sioux, Bastiano, Blopa, il Buio, BRUUNO, Clamp, Closing Parade, il Complesso del Brodo, le Corriere della Sera, Dadarà, DenDen, Diplomatics, Duvalier, Folks, stay home, Follow the Laser, Hearts Apart, HEXN, InO, JØNA, Lamante, Messa, Miss Chain and the Broken Heels, Montmartre Memories, NN, nhybnd, Nuovo Canzoniere Partigiano, Osteria Popolare Berica, Panda Kid, Phill Reynolds, Radio Riot Right Now, Regarde, Sciantixo, Stegosauro, lo Strano Frutto, TARE, The Key Moment, Vertical, Wildsheep 2024
Generalmente conosciuti per la loro hit It’s My Life (specie attraverso la cover dei No Doubt), i Talk Talk si smarcano nel 1988 dalla loro traiettoria pop – come già dimostrava la crescente complessità di The Colour of Spring (1986) – per lanciarsi a capofitto in una lunga serie di improvvisazioni da cui nascerà quest’album: Spirit of Eden.
L’album, dalla forte impronta jazzistica e avanguardista, viene registrato attraverso nel corso di un anno, in uno studio da cui vengono banditi manager ed executive della casa discografica, quasi completamente al buio e chiamando svariati musicisti a contribuire a creare le sei tracce che compongono l’album (per un totale di 20 musicisti, compresi i tre membri della band).
Il risultato è un album fortemente spirituale – nonostante Mark Hollis (frontman e cantante) rifiuti di collegarlo a qualsiasi religione organizzata. Un album in cui il silenzio pesa quanto la musica e che rivela qualcosa di nuovo ad ogni ascolto con la sua pacata complessità racchiusa in soli 41 minuti. Un album che fece incazzare notevolmente la EMI, in attesa di un nuovo disco pop, il che non è un risultato da poco. Nonostante il fallimento commerciale, questo è considerato un album di culto e uno dei precursori del post-rock.
Io lo ascolto da svariati anni (2015) e non me ne sono ancora mai stancato. Buon ascolto! (Billy Pilgrim)
Spirit of Eden– Talk Talk 1988 Parlophone (EMI) Experimental rock
Un album quasi interamente strumentale con – tra gli altri – piano, chitarra, un pizzico di bandoneon e malinconia q.b., in una ricetta zuccherata, soffice, bambina, come una mousse al cioccolato.
Per gustarlo al meglio: in cuffia, guardando dalla finestra la prima pioggerella primaverile.
Con le stesse vibe di: Sufyan Stevens, Astor Piazzolla, Yann Tiersen.
Petits sauts délicats avec grand écart – René Aubry 2018 Hopi Music World
Spesso succede che i geni non vengano subito capiti dai propri contemporanei.
Per il flamenco uno di questi è stato il gaditano José Monge Cruz, detto Camarón, inizialmente criticato per quest’album sperimentale che introduceva nuovi strumenti al classico quadro formato da chitarra, cante (il canto nel gergo flamenco) e battito delle mani: nuove percussioni, il sitar, il basso elettrico.
Oggi, nel mondo flamenco, il genio pioniere del cantante e compositore è più che riconosciuto: Camarón è adorato (ai suoi funerali erano presenti migliaia di persone), il suo timbro di voce è familiare a chiunque e l’album è ormai un classico, con canzoni come La Tarara e Volando Voy.
La Leyenda del Tiempo– Camarón de la Isla 1979 PolyGram Flamenco
WU‘UDMINAL–‘ASIFA(Promises of the Storm) — Marcel Khalife
Cinque poesie di Mahmoud Darwish (1941-2008) e una di Izz al-Din Manasirah (1946-2021) tradotte in musica da Marcel Khalife, libanese virtuoso del oud (liuto arabo), qui al suo primo album. Un inno alla nostalgia, alla resistenza e alla voglia di ritrovare la propria casa. Qui trovate la scansione del libretto dell’album con testi (originali e in inglese) e note: https://folkways-media.si.edu/docs/folkways/artwork/PAR01047.pdf
Five poems by Mahmoud Darwish (1941-2008) e one by Izz al-Din Manasirah (1946-2021) are here translated into music by Marcel Khalife, Lebanese maestro of the oud (Arabic lute), in his first album. An anthem to nostalgia, resistance and the longing for finding a home once again. Here you can find the liner notes with the lyrics (original and in English): https://folkways-media.si.edu/docs/folkways/artwork/PAR01047.pdf
(Billy Pilgrim)
Wu’ud Min Al-‘Asifa (Promises of the Storm) – Marcel Khalife 1983, Paredon Records Arabic music
لى امي محمود درويش
أحنُ إلى خبز أمي وقهوةِ أمي ولمسةِ أمي ..
وتكبر فيَّ الطفولةُ يوماً على صدر يومِ و أعشق عمري لأني إذا متُّ !أخجل من دمع أمي
خذيني .. إذا عدتُ يوماً وشاحاً لهدبكْ وغطي عظامي بعشبٍ تعمَّد من طهر كعبكْ وشدِّي وثاقي.. بخصلة شعرٍ .. بخيطٍ يلوِّح في ذيل ثوبك.. عساني أصيرُ إلهًا إلهًا أصير .. إذا ما لمستُ قرارة قلبك !
ضعيني إذا مارجعتُ وقودا بتنور ناركْ وحبل غسيل على سطح داركْ لأني فقدت الوقوف بدون صلاةِ نهاركْ
هرمتُ فردّي نجوم الطفولة حتى اشاركْ صغار العصافير .. درب الرجوع .. لعُشِّ إنتظارك
To my mother Dearly I yearn for my mother’s bread, My mother’s coffee, Mother’s brushing touch. Childhood is raised in me, Day upon day in me. And I so cherish life Because if I died My mother’s tears would shame me.
Set me, if I return one day, As a shawl on your eyelashes, let your hand Spread grass out over my bones, Christened by your immaculate footsteps Fasten us with a lock of hair, With thread strung from the back of your dress. I could become a god A god is what I’d be
If I but touch your heart’s deep breadth.
Set me, if ever I return, In your oven as fuel to help you cook, On your roof as a clothesline stretched in your hands. Weak without your daily prayers, I can no longer stand.
I am old Give me back the stars of childhood That I may chart the homeward quest Back with the migrant birds, Back to your awaiting nest.
Un album che raccoglie musica per strumenti a percussione, composta da ben cinque tra i compositori sperimentali più interessanti del XX secolo; un’opportunità per esplorare forme musicali alternative, capaci di proiettare l’ascoltatore in un mondo sonoro ricco e suggestivo. (A. S. Crudeli)
The New Music Consort – Pulse 1990 New World Records (80405-2) Contemporary Music
OVER THE GARDEN WALL — The Blasting Company & AA.VV.
Una colonna sonora eccezionale – tratta dall’omonima serie animata creata da Patrick McHale – costituita da brevi brani ispirati alla musica folk e blues della Louisiana: un rinfresco di tartine musicali delle quali non ci si sazia, e lascia un posticino per qualche boccone in più. (A. S. Crudeli)
The Blasing Company & AA.VV. – Over the Garden Wall 2016 Mondo (MOND-076) per The Cartoon Network Inc. Colonna Sonora (Folk Blues)